giovedì 27 aprile 2017

Salici e vento. E facce da Rospo.

Alla fine è tutta una questione di prospettive. Tutto. Ogni cosa che fai e che vedi. Ciò che a uno sembra normale per altri è follia e viceversa. L'unica cosa che non ha alcuna prospettiva è l'Inter. L'Inter fa schifo sempre a prescindere.
Penso a questo mentre un turbine colorato mi porta via, mi risucchia in un gorgo e....e.....e....e....

La luce mi arriva diretta nella retina e brucia come l'inferno. Sono costretto a muovermi o rischio di rimanere cieco.
Mi scuoto e sento una voce provenire dal nulla. Evidentemente ero troppo assopito per rendermene conto, ma più che altro la mia attenzione è tutta sul luogo dove mi trovo. Mentre gli occhi si spalancano capisco di essere in un boschetto e di essermi assopito ad un passo da un torrente.


- Insisti- mi dice l'Uomo-Tasso, - che la figa è figa e va scopata!

venerdì 14 aprile 2017

Hawkwind. Tra viaggi lisergici e Space rock


E si, quello è Lemmy Kilmister, uno degli uomini a cui si deve la mia passione per la musica rock. Non avrei mai pensato di commuovermi, un giorno, davanti ad una sua foto.

Gli Hawkwind, per chi non ne avesse mai sentito parlare (verosimile), sono una band che ha dedicato gli anni migliori della sua storia allo Space Rock e, in modo molto più ruvido e semplice, al prog. Definirli "prog" in particolare può apparire forzoso se non si tiene conto che con questo termine si intende non tanto uno stile quanto un'idea, ossia quella di elevare il rock andando oltre quanto già proposto (magnificamente) dal blues, dal R&B e da altri generi che ne costituiscono la base essenziale. Una ricerca che ha avuto ad oggetto sia la musica che i testi e che quindi ha prodotto risultati molto diversi e spesso fruibili da parte di categorie di appassionati molto divergenti tra loro.
[segue lungo post]