lunedì 12 agosto 2013

Long Wei #3 - Il pugno. Ma quanto è bella questa serie?


Terzo episodio e terza serie di saltelli festanti sulla tua seggiola. Che tra la fine della calura omicida e la lettura dell'albo è stato davvero un momento di piacere.
Che per farla semplice andiamo per schemi.
1- Cose che ti sono piaciute de "Il Pugno": TUTTO.
2- Cose che non ti sono piaciute: ....beh.... c'era un tizio che urlava dall'altra parte della strada mentre leggevo. Vale?

Storia
Al suo terzo capitolo anche Long Wei ha oramai acquisito un suo schema fisso e una sua "classicità", composta da un dinamismo molto accentuato, una serie di dialoghi mediamente brillanti e avanti anni luce rispetto agli equivalenti bonelliani e un perfetto bilanciamento (almeno fino ad ora) tra la saga complessiva e il singolo episodio che fa da colonna portante dell'albo. E aggiungerei che dopo i fuochi artificiali del primo episodio ora non c'è neppure più la necessità di strafare con i combattimenti. Semmai va fatto notare l'abilità con cui Cajelli e Ascari (tra l'altro!) riescono a dosare i fuochi d'artificio riuscendo come sempre a fare colpo con alcune trovate oggettivamente notevoli.
Discorso a parte per i personaggi. Detto che la famiglia "italiana" di Long Wei è ancora in fase di presentazione e per ora appare marginale possiamo invece dire che Vincenzo si conferma la classica spalla che aggiunge della variabili non indifferenti, mentre poco da dire (per ora) su Ilaria De Falco, che certo è tosta, certo è interessante, ma al momento è stata appena introdotta nella serie.


Tutta una citazione 
Non ho trovato una foto della copertina. E ho dovuto ricorrere alla pagina FB di Long Wei.
Già la cover dovrebbe esservi sufficiente. Ora io non sono un 35enne, ma a 27 anni conservo ugualmente tutta una serie di ricordi di quando da bambino per me andare "al mare" significava andare alle grandi sale giochi che trovavi solo a Lignano e Bibione. Ragione per cui tutte le citazioni dei picchiaduro sono per te come il miele per una mosca. Per di più che qui è tutta roba genuina.
Naturalmente di citazioni ce ne sono molte altre. I soliti immancabili riferimenti a Bruce Lee e a un paio di altri film (probabilmente "Snatch" , per la figura dello zingaro coinvolto nei combattimenti clandestini e il leggendario "Fight Club" per quanto riguarda le PRIME DUE REGOLE della bisca e poi altri ancora) che ovviamente contribuiscono a far ingrassare la scimmia che ti si è posata brutalmente sulla spalla.
Piccola domanda....è un caso che il cognato dello zingaro si chiami IBRA?

Disegni
Anche qui un lavoro a quattro mani che vede lavorare fianco a fianco Luca Bertelè e l'esordiente Patrick Macchi (alle matite).
Ora, prima di fare anche qui i soliti complimenti fermiamoci un attimo a dire una cosa. La prova è convincente sotto molti punti di vista salvo un piccolo neo. Le scene d'azione (nella specie il combattimento nella Tana delle Furie) sono un po' troppo statiche e risultano anche poco chiare .
Poi ovviamente la sequenza che va da pagina 86 a pagina 91 spazza via ogni critica.





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Concludendo 
Due indizi fanno un sospetto, ma tre fanno una prova. Long Wei si conferma una serie innovativa, divertente e spregiudicata. E diciamolo: la migliore sorpresa italiana del 2013. 


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