mercoledì 15 maggio 2013

Le Storie #8. Amore nero. La recensione

Il bello di questa serie è che oltre a farti vivere in trepida attesa della data di pubblicazione riesce anche a darti sempre enormi soddisfazioni. E anche questa volta è andata come speravi. Olè! 

Vecchi volti familiari.
Faremo finta che non sia mai esistito un romanzo a fumetti dal titolo "Gli occhi e il buio". Faremo finta con molta fatica visto che si trattava di un grande storia che hai letto e riletto senza mai annoiarti una sola volta. Ma quella grande storia non è necessaria per godersi questa. E qui sta il primo talento di Simeoni. Deve essere davvero complicato ri-presentare il personaggio senza lasciarsi andare a continui riferimenti a vicende passate e ugualmente riuscendo a trasmettere un senso di familiarità tra lettore e personaggio. Eppure qui direi che il risultato è perfettamente riuscito ed è superfluo dire che tale impostazione agevoli non poco la lettura. 

La storia
Passando rapidamente alla storia dirai che ti è piaciuto quasi tutto. Simeoni è davvero molto bravo a sviluppare la storia con grande coerenza, abbandonando gradualmente la via del notorio e della scienza per quella dell'ignoto e del mistero. Un passaggio graduale, che pagina dopo pagina finisce con il porre in secondo piano l'elemento che sembrava centrale (l'assassinio di Francesco) e per spostarsi sul vero tema portante della vicenda:  il conflitto tra ciò a cui siamo disposti a credere e ciò che invece bolliamo di fantasia. Non è un trattato anti-scientifico, sia chiaro, solo un espediente narrativo che fa sempre la sua sporca figura quando, come in questo caso, è sfruttato a dovere. 
Diresti anche di più, ma per non rovinare la lettura agli altri, rimani sul vago e garantisci che tutta la storia si svolge con i tempi necessari. O quasi. 

O quasi
Ecco, appunto. Unica, piccola, nota stonata è l'eccessiva velocità del finale. Pare che ad un certo punto Simeoni si sia accorto di non avere più spazio a sufficienza e abbia dovuto accelerare a scapito della chiarezza narrativa. Per carità: si capisce tutto senza problema, però viene un po' meno il pathos che era stato attentamente costruito...maledette esigenze editoriali!

Disegni
 Il fatto che chi scrive la storia si occupi anche di illustrarla ovviamente tende ad aiutare. Sarebbe superfluo dire che i disegni rispecchiano alla perfezione la narrazione e, visto di chi parliamo, sarebbe anche superfluo dire che l'autore è molto, ma molto, bravo. Qui vince facile...

RIVALUTANDO... 
Ho dato anche una seconda letta. Devo dire che al secondo approccio, pur rimanendo il fascino dell'ambientazione e il mistero esce fuori che è un po' meno scorrevole di quanto mi era parso.... ergo si abbassa leggermente il voto. Ma resta sempre una bella lettura... e no, per quanto riguarda i disegni la valutazione resta la stessa. 

Valutazione
Soggetto: 6.5
Sceneggiatura: 6.5
Disegni: 7.5

E si...ennesima copertina clamorosa e di livello superiore. Oramai mi inchino ad Aldo Di Gennaro.



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