mercoledì 26 ottobre 2011

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve



Per la serie: cose difficili da dimenticare.

Prendete un centenario molto furbo e molto poco disposto a farsi trattare da vecchio. Un criminale in pensione, il gestore di un chiosco che è un quasi-medico, ma anche un quasi avvocato e un quasi dentist (e tanti altri quasi), una donna piuttosto brava a bestemmiare, un delinquente vero, un paio di scagnozzi idioti, un commissario di polizia depresso e un giudice vanitoso.
Prendete poi la vita di Forrest Gump e al suo posto metteteci quel vecchio (ovviamente quando era giovane dal momento che si tratta di flashback).
E alla fine avete questo libro. Che vuole essere leggero, divertente quando non anche demenziale. Ci riesce alla perfezione e riesce anche a tenere il lettore con gli occhi incollati alle pagine, in attesa di conoscere storie passate e presenti del vecchietto in questione (che di nome fa Allan).

Per carità: ben lungi dall’essere un capolavoro (e visto il genere comico a cui appartiene è anche difficile che possa esserlo). Ma alla funge perfettamente al suo scopo: far passare al lettore un po’ di tempo nel divertimento.

Non un acquisto obbligato, ma se volete leggere qualcosa di più leggero, solo per puro divertimento mi viene difficile non dire che fate un buon acquisto.

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